domenica 6 dicembre 2015

2015_12_11 Coin du Roi presenta un dittico italiano


Coin du Roi
Stagione 2015
Venerdì 11 dicembre 2015_12_11, ore 20:00
Sabato 12 dicembre 2015_12_12, ore 20:00
Domenica 13 dicembre 2015_12_13, ore 20:00
Teatro Litta Milano
Giovanni Battista Pergolesi
La serva padrona (1733) / Livietta e Tracollo (1734)
Libretti di Gennaro Antonio Federico e Tomaso Mariani
Personaggi e interpreti:
Serpina / Livietta: Aurora Tirotta (bio)
Uberto / Tracollo: Carmine Monaco (bio)
Orchestra Coin du Roi
Direttore: Christian Frattima (bio)
Regia, Scene e Costumi: Athos Collura (bio)
Nuova produzione Coin du Roi
Acquista ora a partire da 15 € 

Gli ultimi due, e forse i più rappresentativi intermezzi comici napoletani della storia della musica. L'intermezzo, antesignano dell'opera buffa, era un genere così denominato in quanto eseguito durante gli atti delle opere serie. Di grande impatto scenico, breve durata e contenuto musicale frizzante, il genere dell'intermezzo aveva tra i sostenitori gli enciclopedisti Diderot, d'Alembert e Rousseau. La serva padrona, conosciutissima composizione, ripresa da Paisiello anni dopo, è caratterizzata da un soggetto e da un'ambientazione prettamente borghesi, mentre "La contadina astuta" tratta tematiche di ispirazione più popolare. Gli artifici letterari e musicali sono in entrambi gli intermezzi di notevole contenuto parossistico, con punte di moderno surrealismo.
Come in tutte le serate firmate Coin du Roi, le recite saranno accompagnate all'intervallo da un Rinfresco Settecentesco a base di pietanze di pregio tipiche dell'epoca (ostriche, champagne, prosciutti di montagna). Per i possessori delle poltronissime e della fila d'onore il buffet sarà riservato e incluso nel prezzo.

Coin du Roi société d'opéra
Via Giuseppe Broggi 17 20129 Milano (MI)

Coin du Roi Stagione 2015 

Venerdì 16 ottobre 2015_10_16, ore 20:00
Sabato 17 ottobre 2015_10_17, ore 20:00
Domenica 18 ottobre 2015_10_18, ore 18:00
Teatro Litta Milano

Wolfgang Amadeus Mozart
Apollo et Hyacinthus (1767)
Libretto di Rufinus Widl

Giovedì 28 maggio 2015_05_28, ore 19:00
Teatro Litta Milano
Venerdì 29 maggio 2015_05_29, ore 19:00
Teatro Litta Milano
Martedì 2 giugno 2015_06_02, ore 18:00
Teatro Goldoni Venezia
Georg Friedrich Händel
Serse (1738)
Libretto di anonimo, ispirato a Nicolò Minato e Silvio Stampiglia

2015_12_13 Filarmonico di Verona in scena l'opera che non si nomina ma che affascina sempre



Domenica 13 Dicembre 2015_12_13 ore 18,00
Martedì 15 Dicembre 2015_12_15 ore 19,00
Giovedì 17 Dicembre 2015_12_17 ore 20,30
Domenica 20 Dicembre 2015_12_20 ore 15,30
Teatro Filarmonico di Verona
Giuseppe Verdi
LA FORZA DEL DESTINO
Libretto di Francesco Maria Piave

Personaggi e interpreti:
IL MARCHESE DI CALATRAVA - Carlo Cigni
DONNA LEONORA - Hui He (13, 17, 20 dicembre); Sae-Kyung Rim (15 dicembre)
DON CARLO DI VARGAS - Dalibor Jenis
DON ALVARO - Dario Di Vietri
PADRE GUARDIANO - Simon Lim
FRA MELITONE - Gezim Myshketa
PREZIOSILLA - Chiara Amarù
CURRA - Milena Josipovic
MASTRO TRABUCO - Francesco Pittari
ALCADE/CHIRURGO - Gianluca Lentini
ORCHESTRA, CORO, CORPO DI BALLO E TECNICI DELL'ARENA DI VERONA
Direttore d'orchestra Omer Meir Wellber
Regia Pier Francesco Maestrini
Scene Juan Guillermo Nova
Costumi Luca Dall'Alpi
Primi ballerini Alessia Gelmetti, Teresa Strisciulli, Amaya Ugarteche,
Evghenj Kurtsev, Antonio Russo
Coreografia Renato Zanella
Allestimento Slovene National Opera and Ballet
Acquisto biglietti

lunedì 30 novembre 2015

2015_12_03 Teatro Coccia presenta un'opera in prima assoluta di Orazio Sciortino



Giovedì 3 dicembre 2015, ore 20.30
Teatro Coccia - Novara
"LA PAURA"
Prima esecuzione assoluta dell'Opera
tratta dal racconto omonimo di Federico De Roberto.
Musica di Orazio Sciortino
libretto di Alberto Mattioli e Orazio Sciortino
regia di Simona Marchini.
Personaggi e interpreti:
tenente Alfani - tenore Blagoj Nacoski
sergente Borga (lombardo) baritono - Tiziano Castro
caporale (campano) basso - Daniele Cusari
soldato Ricci (marchigiano) tenore - Vladimir Reutov.

Il Teatro Coccia di Novara prosegue nel suo percorso di apertura verso i compositori e le opere contemporanei. Dopo La gatta bianca di Sandra Conte nel 2013 e Il canto dell'amore trionfante di Paolo Coletta nel 2014, sul prestigioso palco novarese sarà allestita e prodotta una nuova opera contemporanea, scritta e diretta dal giovane compositore Orazio Sciortino e intitolata La Paura, dal racconto omonimo di Federico De Roberto, con libretto di Alberto Mattioli e Orazio Sciortino, per la regia di Simona Marchini, signora del teatro italiano, grande esperta di opera lirica e con all'attivo numerose regie. Cogliendo anche l'occasione delle celebrazioni per il centenario dell'inizio della Prima Guerra Mondiale, giovedì 3 dicembre 2015 alle 20.30, andrà in scena sul palco del Teatro Coccia di Novara un titolo che racconta la vita di un "ordinario giorno da soldati".

L'Orchestra è quella dei Talenti Musicali, orchestra composta da musicisti che grazie a Fondazione CRT si sono perfezionati nelle migliori accademie europee. Nello specifico l'organico strumentale è composto da un flauto, un oboe, un clarinetto, un fagotto, un corno, un tromba, un trombone, due percussionisti, pianoforte e quintetto d'archi. 
Personaggi e interpreti: il tenente Alfani è interpretato dal tenore Blagoj Nacoski, il sergente Borga (lombardo) è il baritono Tiziano Castro, il caporale (campano) il basso Daniele Cusari, il soldato Ricci (marchigiano) il tenore Vladimir Reutov. 
Il progetto ha, poi, un ulteriore valore: le comparse recitanti e il coro dei soldati saranno interpretati dagli allievi del II e III anno del Corso Attori della STM (Scuola del Teatro Musicale) di Novara, diretta da Marco Iacomelli e Andrea Manara. Un tocco di "novaresità" in più che caratterizzerà ulteriormente l'opera. 
La Paura è inserita nel programma ufficiale delle Commemorazioni del Centenario della prima Guerra Mondiale a cura della Struttura di Missione per gli anniversari di interesse nazionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

I biglietti sono acquistabili presso la biglietteria del Teatro Coccia (Via Rosselli, 47 a Novara) da martedì a sabato dalle 10.30 alle 18.30 e on line sul sito www.fondazioneteatrococcia.it 7 giorni su 7, 24 ore su 24.
Biglietti dai 15,00 ai 30,00 euro.

LA STORIA
La vicenda si svolge in poche ore, in una trincea italiana sul confine austriaco durante la Prima Guerra Mondiale. I nemici austriaci non danno segni di vita: invisibili e distanti appena cinquecento metri, sembrano concedere una sorta di tregua. Una tranquillità che rende spettrale la natura, inospitali i paesaggi di montagna e, in quel silenzio, il cuore trema. Un improvviso bombardamento da parte austriaca rompe la tregua, un soldato italiano è abbattuto mentre cerca di raggiungere il posto di vedetta. Il tenente Alfani, protagonista dell'intero racconto, si trova costretto a mandare continuamente uomini per difendere il posto di vedetta. Ogni soldato, chiamato a coprire il turno stabilito, sa di essere destinato a morire, manifestando la propria angoscia, ognuno con il proprio dialetto, nel breve colloquio con il tenente. Alfani si fa carico del terrore di ciascuno dei suoi soldati ed è combattuto fra il dovere, sentito e forte, di obbedire ai comandi e la consapevolezza dell'assurdità della morte. Così l'intera opera è scandita dai "ta-pum" dell'invisibile cecchino austriaco e dall'inevitabile susseguirsi di caduti. L'ultimo dei chiamati, il soldato Morana, il più coraggioso e decorato di tutti, unico del plotone a parlare italiano, si rifiuta di andare. E, dopo un confronto tragico col tenente, compie il gesto che chiude l'opera: si uccide per paura di essere ucciso.

Il percorso doloroso della memoria dovrebbe costituire un fondamento di consapevolezza della storia, della vita di un popolo, nel tentativo di stabilire un monito, nella volontà di non ripetere orrori e stragi. Frustrante è invece la constatazione del tragico divario tra il facile accesso allo studio del passato e un'umanità sempre più cieca nei confronti del dolore che si rinnova e sorda al grido di quelle anime scolpite nei memoriali, nelle piazze, nel nostro tempo.  La tecnica istruisce ma non insegna, perché a mancare sono le lacrime, gocce di tempo di quegli occhi vivi a cui non abbiamo teso le orecchie quando avremmo dovuto. I nonni non possono più raccontare il sangue delle trincee, e noi non possiamo più ascoltare la voce rauca di un'Italia, dell'Ultima Italia, che si è compiuta. I nonni non possono più raccontare quanti dialetti le acque dell'Isonzo o le rocce del Carso udirono, e quanto eroismo vide giovani corpi sfilare sotto i tiri micidiali degli austriaci. I nonni non possono più raccontare che i nomi che oggi sono vie e piazze d'Italia un tempo erano luoghi della lacerazione, della passione spezzata, della speranza di un futuro migliore. Così la Grande Guerra è diventata la grande guerra della poesia e dei racconti, di Gadda, De Roberto, Rebora, la cui memoria non conosce gli opportunismi del mercato mediatico ed è destinata a sopravvivere nel cuore di chi crede nel potere della bellezza e della storia. Orazio Sciortino

LA STRUTTURA DELL'OPERA
L'opera, in un atto unico, è pensata come un'unica arcata formale suddivisa in sezioni caratterizzate dallo scambio di battute tra il soldato chiamato al turno e il tenente Alfani. Nel succedersi di queste sezioni, o scene, a cambiare non è lo scenario ma il contesto timbrico che delinea un nuovo personaggio, una diversa percezione del destino, della paura. Il tenente Alfani, il caporale, il sergente e il soldato Ricci nel suo breve intervento sono gli unici a utilizzare diverse tipologie di vocalità. Ogni soldato invece, nel breve dialogo col tenente, pronuncia pochissime frasi, spesso poche parole, in una sorta di recitato con una libera inflessione vocale. A caratterizzare lo stato d'animo e il profilo psicologico dei singoli "condannati" contribuisce la scrittura strumentale che sostituisce il lirismo non pronunciato dei militari. I silenzi di quest'ultimi, in contrappunto con gli strumenti, rappresentano la voce di coscienza, l'umana consapevolezza del confronto con l'inevitabile destino a cui vanno incontro.

NOTE DI REGIA
Quando Orazio Sciortino mi ha chiamato per condividere un'esperienza così singolare, per un attimo ho avuto il sano timore di un salto nel vuoto. Poi, la stima per lui e la qualità della proposta mi hanno convinta ad accettare la "sfida". Sì, perché nel nostro lavoro in generale ogni volta ci si mette alla prova e si rischia… senza mediazione: siamo noi da un parte e il pubblico dall'altra. E in mezzo, il giudizio.
Bene, una volta entrata "dentro" la scena, ho immaginato come rendere, senza retoriche o didascalie troppo ovvie, quella sintesi sublime che Federico De Roberto era riuscito a dare dello sgomento, del disorientamento, dell'attesa alienante della morta. Tutto questo in un contesto feroce e estraneo ai più, sia nelle motivazioni, sia nella prassi.
Creature giovani e giovanissime, vittime inconsapevoli di qualcosa che, come sempre nella storia degli umili, decide e passa sopra le loro teste, le loro vite, le loro piccole realtà. In una parola l'orrendo, ingiusto, eterno gioco della guerra, diletto mostruoso di interessi e potere sempre riproposto. Mutevole negli attori, ma uguale nei contenuti.
E' con infinita tenerezza che mi sono avvicinata al testo, avendo sempre in mente il monumento che mi fece piangere quando me lo trovai davanti: Re di Puglia. Quel "Presente" ripetuto all'infinito mi risuonava in cento dialetti e suoni diversi nella memoria e mi stringeva il cuore… Così ho immaginato una asciuttezza emozionale e simbolica del "contenitore" che circondasse la realtà quotidiana e spietata di quella trincea un po' assopita, dove Boemi e Italiani si scambiavano pagnotte e sigarette in una stasi grigia, su una montagna a sua volta grigia, e brulla, silente. D'improvviso tutto cambia.
I Croati sostituiscono i Boemi con ferocia guerriera e tattica inaspettata. Il dramma si consuma rapidamente… fino al soldato Maia che rifiuta di compiere l'ispezione. Un finale agghiacciante e potente, un'accusa eterna alla follia dei potenti.
Semplice e violento atto d'accusa universale che anche oggi è sulla bocca di chi muore innocente, di chi non può scegliere il senso del suo agire e dell'essere lì, in quel momento. Per rendere un sentimento e un'emozione così potente, ho chiesto la collaborazione di un artista, Giuseppe Salvatori, per la sua sensibilità intellettuale e l'eleganza del segno, e perché è capace, come me, di una lacrima di pietà per un piccolo soldato sopraffatto dagli eventi. Anche la montagna, quindi, con le sue vene dorate, partecipa al dolore e subisce la violenza degli uomini.
Mi sento a questo punto di ringraziare sinceramente tutti i collaboratori, da Franco Micieli a Emiliana Paoli, a tutti gli amici e i tecnici del teatro.
Mi auguro che l'intenzione di rendere protagonista il sentimento e l'emozione sia ciò che arrivi al pubblico. Perché resti nel cuore di tutti un unico sentimento: la conquista della pace. Per il mondo.
Simona Marchini

NOTE SULLA SCENOGRAFIA
Ho immaginato — ho visto — una scena di superfici in successione i cui profili dentati costituiscono di per sé un'invalicabilità, l'angoscia d'un orizzonte negato alla consolazione dell'occhio.
La visione vera di un cielo buio rovesciato con la doppia funzione di sipario e sudario, ma anche bocca crudele: ferita e feritoia insieme, nel racconto breve di un'alba tragica.
Una scena dallo spazio interdetto ad ogni movimento, ad ogni speranza, quasi senza narrazione, da qui il profilo/muro della montagna che, come corpo offeso, è percorsa e irrorata da arterie aurifere: tracce di scavo della conquista di postazioni preziose per l'opera di difesa e attacco nel dominio delle altezze, ma infine teatro di sacrifici assurdi e inaccettabili.

Più sotto, scoperta, la trincea, in cui si aprono stanze come bocche di solitudine; il perimetro nella cui nudità si consuma il racconto d'un dramma universale: il conflitto di uomini semplici chiamati alla paura, la stessa che sembra perpetuarsi nella storia fino a noi e che qui si trasfigura nel luogo umanissimo e disperato di una trincea. Giuseppe Salvatori

2015_12_07 Agorà di Robecco si affianca ai punti proiezione di Milano per diffondere in diretta la prima della SCALA


Lunedì 7 dicembre 2015 ore 18.00
Live in diretta dal Teatro alla SCALA di Milano
Giuseppe Verdi
GIOVANNA D'ARCO

opera in un prologo e tre atti
su libretto di Temistocle Solera, tratto parzialmente dal dramma di Friedrich Schiller La Pulzella d'Orléans, rappresentato per la prima volta il 15 febbraio 1845 proprio al Teatro alla Scala.
Personaggi e interpreti:
Carlo VII, re di Francia (tenore) Francesco Meli
Giovanna, figlia di Giacomo (soprano) 
Anna Netrebko (7, 10, 13, 15, 18, 21, 23 dic.); 
Erika Grimaldi (2 gen.)
Giacomo, Pastore in Dom-Remi (baritono) Carlos Álvarez
Talbot, supremo comandante degli inglesi (basso) Dmitry Beloselskiy
Coro e Orchestra del Teatro alla Scala
Direttore Riccardo Chailly; Regia Moshe Leiser e Patrice Caurier
Scene Christian Fenouillat; Costumi Agostino Cavalca; Luci Christophe Forey; Video Etienne Guiol; Movimenti coreografici Leah Hausman
Durata spettacolo: 2 ore e 20 minuti incluso intervallo

Il GRUPPO ROBECCO ASCOLTO LIRICA informa
che al CINETEATROAGORÀ di ROBECCO sul NAVIGLIO
Sono aperte le prevendite per apertura STAGIONE 2015-16 in diretta dal
TEATRO ALLA SCALA
Prevendite c/o cassa cinema
Lunedì 30 novembre ore 21,15
Mercoledì 2 dicembre ore 21,30
Sabato 5 dicembre ore 16,30

Note di presentazione a cura di Mario Mainino
Giovanna d'Arco, conosciuta anche come la Pulzella d'Orléans (così musicata da P.I.Tchaikowskij)  manca dalla Scala dal 23 settembre 1865, ovvero da ben 150 anni, non da altri teatri italiani, nel maggio 2001 al Carlo Felice di Genova andò in scena con Mariella Devia (Giovanna), Roberto Aronica (Carlo) e Franco Vassallo (Giacomo) diretta da Nello Santi con la regia di Werner Herzog che già l'aveva messa in scena nel 1989 come inaugurazione del Comunale di Bologna. I protagonisti in queste edizione scaligera, Anna Netrebko e Francesco Meli, l'hanno cantata con grande successo nel 2013 a Salisburgo.

Prologo Introduzione (sinfonia)
Piazza di Dom-Remi, nel 1429, Coro Qual v'ha speme? (Borghigiani, Ufficiali, Uomini, Donne) Carlo VII annuncia che intende lasciare il trono al re d'Inghilterra, Il re! - Nel suo bel volto (Delil, Borghigiani, Ufficiali, Carlo) e smettere di combattere, dal momento che nel sogno gli è apparsa la Vergine che gli ha ordinato di deporre le armi e l'elmo nel bosco Cavatina Sotto una quercia parvemi ... (Carlo, Coro).
Non appena il Re spiega questo sogno, viene informato dell'esistenza di una cappellina dedicata appunto alla vergine e sita nel bosco Racconto Allor che i flebili (Borghigiani, Carlo). Decide così di andarvi e di deporre le armi Cabaletta Pondo è letal, martiro ... Mandami un raggio amico, Vieni non son più re. (Carlo, Coro).
Giacomo il padre di Giovanna "Gelo, terror m'invade!", nella foresta veglia accanto ad un quercia che crede sede del demonio "Qui sedotta... qui vinta... al gran nemico L'alma concesse! - Orribile pensiero!... Cielo, m'assisti a discoprire il vero!"
Giovanna è sconfortata per la sua impotenza a combattere per la Francia che sta per essere sottoposta agli inglesi " Oh, ben s'addice questo  .. Cavatina Sempre all'alba ed alla sera Quivi innalzo a te preghiera ...", stanca si addormenta ai piedi della quercia. Scena Paventi, Carlo, tu forse? (Carlo depone le armi ai piedi della quercia).

Durante il sonno Giovanna viene avvolta da una schiera di spiriti malvagi, i quali la tentano a lasciarsi vincere dalle gioie della gioventù Tu sei bella Pazzerella, Che fai tu?. Subito dopo però, accompagnato dal ritorno in cielo della luna, a Giovanna vengono in visita una schiera di spiriti Eletti, i quali le annunciano che il suo più grande desiderio si sta per avverare: Sorgi! I Celesti accolsero La generosa brama!... Francia per te fia libera,  ma non dovrà accogliere in cuore alcun affetto profano Sii nunzio del Signor...  Guai se terreno affetto Accoglierai nel cor!.  Giovanna si risveglia rivestita di elmo e armi, Chi sei tu ? chiede Carlo vedendola Son guerriera che a gloria d'invita. Anche il Re si infiamma Qual prodigio! - Ed io pure nel lampo De' tuoi detti, o fanciulla, divampo. Giacomo vede la scena e pensa che il Re con l'aiuto del demonio sia riuscito a conquistare Giovanna che segue Carlo, che comincia ad innamorarsi di lei. Stretta del Finale Or sia patria il mio solo pensiero... (Giovanna, Carlo, Giacomo)
Atto I Scena I Luogo rupestre presso Reims
I soldati inglesi piangono la sconfitta giunta dopo tante vittorie Coro Ai lari!... Alla patria! (Coro di Soldati, Talbot) ed assieme al loro comandante Talbot discutono la via di fuga. Improvvisamente, appare Giacomo, il quale promette ai nemici di suggerire la causa delle loro sconfitte. Scena e Aria di Giacomo Questa rea che vi percuote (Giacomo, Talbot, Coro)  .. Aria Franco son io, ma in core  ... E memoria d'una figlia Che tradiva il genitor.  Tempo di mezzo Vien!... di guerra in forte luogo  .. Cabaletta So che per via di triboli

Atto I Scena II Nel giardino della reggia di Reims.
Giovanna sola cerca un po di respiro uscendo dalla "festante reggia" nel giardino, ma la musica le ricorda alla mente il coro degli spiriti maligni Romanza di Giovanna Scena Qui! perchè rimango ancor qui!... la sua missione sempre fermata e decide di tornare alla propria casa O fatidica foresta, O mio padre, o mia capanna, Nella semplice sua vesta Tornerà tra voi Giovanna;  dove più s'apre... O fatidica foresta
Carlo la raggiunge, le confessa il suo amore, «puro e spirituale», Sol lo spirto mi concedi, E all'incendio basterà.
Giovanna inizialmente rifiuta, ma poco dopo ammette di ricambiare l'amore di Carlo T'amo!... Sì, t'amo!....
Subito Giovanna è investita da una sorta di delirio: gli spiriti celesti le ricordano la rinuncia ad ogni amore profano che lei stessa aveva offerto a prezzo di vestire l'armatura e vede il padre che la maledice. Carlo le chiede di seguirlo Vieni al tempio, e ti consola Fra il clamor de' gridi lieti; Coronar mi dêi tu sola Al cospetto del Signor.
Carlo prega per Giovanna, È puro l'aere - limpido il cielo Siccome il velo - di nostra fe' su queste parole si snoda una delle belle melodie create da Verdi. Giovanna viene inondata da una schiera di spiriti malvagi che esultano per la vittoria contro l'anima della donna guerriera. Le vie traboccano (Ufficiali, Delil, Giovanna, Carlo) Coro finale Vittoria, vittoria!... plaudiamo a Satàna (Spiriti malvagi)

Atto II Piazza di Reims, a sinistra la cattedrale di S. Dionigi
La folla inneggia alla vergine guerriera. Arriva intanto la processione composta da Ufficiali del Re, Grandi del regno, Araldi, paggi, fanciulle, Marescialli, Deputati, Cavalieri e Dame, Magistrati, Alabardieri e Guardie d'onore alla fine della quale vi sono Carlo e Giovanna i quali entrano nella chiesa. Marcia trionfale Dal cielo a noi chi viene (Coro)
Nelle vicinanze c'è Giacomo che ricorda il suo dramma di padre tradito Ecco il luogo e il momento! (Giacomo). Carlo ormai incoronato re esce dalla chiesa e annuncia che questa verrà dedicata a Giovanna. Improvvisamente avanza Giacomo, Speme al vecchio era una figlia...  e accusa Giovanna di rapporti con il demonio Comparire il ciel m'ha stretto Qui del popolo al cospetto; Cor di padre e bianca testa Daran fede a' detti miei.. Giovanna, sapendo che era venuta meno alla rinuncia dell'amore terreno, non sa come discolparsi: Giacomo: Di' per l'alma di tua madre Non sacrilega sei tu?... (Tuono e lampi. Terrore generale)Ecco! Il ciel per te lo attesta. Coro: Sì!... la colpa è manifesta. L'empia tace... non lo nega... Via la strega! via la strega! Maledetta da tutti (tranne che dal Re) la fanciulla si getta nelle braccia del padre il quale la purificherà con il rogo: Bene venga la mia croce, Io l'attendo con amor.. Terzetto Comparire il ciel m'ha stretto .. Finale No! forme d'angelo Ti discolpa!

Atto III Cella della prigione
Giovanna è imprigionata in una rocca inglese, Oh qual mi scuote Rumor di guerra? - di catene cinta Nell'abborrito io sto campo nemico! - E che mi attende?... Un rogo! dalla sua cella ode i suoni della battaglia che è ancora in corso e immagina il re circondato dalle truppe nemiche. I Franchi! I Franchi! (Coro, Giovanna, Giacomo). Entra Giacomo, il quale ascolta Giovanna che rivolge una preghiera a Dio Amai, ma un solo istante: l'azione si snoda in un bellissimo duetto Ella innocente e pura! Ella plorante a Dio!...
Giovanna chiede che le sue catene siano spezzate Tempo di mezzo Tu che all'eletto Sàulo (Giovanna, Giacomo). Giacomo, compresa la purezza della figlia, Sei libera!...(Accorrendo a lei e sciogliendola) Perdona a un padre in pianto ...  le infrange le catene e la invia a combattere contro gli inglesi. Cabaletta
GIOVANNA:
Or dal padre benedetta, Appurata dai dolori,
Sono ancor d'Iddio l'eletta,Torno ai bellici sentier'.
Niuno, ah! niun degli invasoriRivedrà la sua contrada!... La tua spada!... la tua spada! Ch'io rivoli a' miei guerrier'.
GIACOMO:
Va! l'ardire omai ripiglia, Ti ricingi di tua gloria;
Alla patria che periglia Va, ritorna il suo guerrier!
Sovra l'ale di vittoria Riconduci il tuo stendardo...
Deh non fia che invano e tardo A' miei sguardi ardesse il ver! 
Giovanna esce precipitosamente dalla rocca e si inoltra nella battaglia. Arrampicato sulla vetta della torre Giacomo osserva la figlia che combatte a fianco del re e scaccia gli inglesi. I francesi hanno vinto ed il re entra festante nella rocca perdonando il vecchio pentito: Di novel prodigio Il ciel ne arrise - La seconda volta Salvo per lei son io, per lei che a cieco Di popolo furore Abbandonai!... (Carlo, Giacomo, Delil).
Delil, però, annuncia che Giovanna durante la battaglia è morta, Carlo profondamente costernato, vaneggia e vuol morire: Chi più fedel amico Me col pugnal ferisce?... Supplice a voi lo dico... Il trono a chi l'ardisce!. Si vede avanzare lentamente la salma di Giovanna ormai defunta trasportata da un corteo Marcia funebre Un suon funereo d'intorno spandesi (Coro, Carlo, Giacomo).
D'improvviso, quasi miracolosamente, (Giovanna levasi dritta, e si muove come investita da forza soprannaturale) si alza riconosce il re e il padre Che mai fu? dove son?  e chiede la sua bandiera. Afferratala, vede aprirsi il cielo e discendere la Vergine Maria, essa trasfigura Finale S'apre il cielo... Discende la Pia (Giovanna, Carlo, Giacomo, Coro, Spiriti malvagi, Spiriti eletti).
Giovanna cade; una siderea luce spandesi improvvisamente pel cielo. I soldati abbassano gli stendardi, tutti si prostrano innanzi al glorioso cadavere. e Giovanna, compianta da tutti viene accolta dagli spiriti eletti
È il Signore, il Signor che ti appella.

Giovanna d' Arco torna in città

Il Comune di Milano ha realizzato in occasione dell' inaugurazione della Stagione d' Opera del Teatro alla Scala  un collegamento per il prossimo 7 dicembre 2015 alle ore 18:00 e il Teatro Dal Verme sarà tra le sedi che saranno in collegamento diretto con il Teatro alla Scala per la proiezione dell' opera Giovanna d'Arco di Giuseppe Verdi. 
Giovanna d' Arco torna in città è un progetto di Comune di Milano e Edison per far vivere la Prima della Scala in tutta la città, il 7 dicembre e non solo. Giunta alla sua quinta edizione, la "Prima diffusa" raccoglie in un unico palinsesto tantissimi appuntamenti tra cui concerti, mostre, conferenze, incontri e proiezioni legati all'opera di apertura della stagione scaligera. 
Dal 26 novembre al 13 dicembre 2015 oltre cinquanta eventi gratuiti in tutta la città.

L'intero programma è disponibile sul sito del Comune di Milano e di Edison.
Fra le attività vi segnaliamo:
I tanti incontri in programma con tanti artisti ed esperti fra cui Patti Smith, Carla Fracci, Monica Guerritore, Riccardo Chailly, Filippo Del Corno e le lezioni spettacolo del professor Fabio Sartorelli dell' Accademia Teatro alla Scala e molto altro ancora.

Le ventuno proiezioni in tutta la città per vivere l'emozioni della Giovanna d' Arco di Giuseppe Verdi, diretta da Riccardo Chailly in diretta dal Teatro alla Scala.
Allo Spazio Oberdan e alla Cineteca Italiana la rassegna di film "Il mio nome è Giovanna, Giovanna d' Arco" che presenterà le molteplici versioni del racconto dell' eroina francese realizzate dai più grandi registi della storia del cinema.
Il concerto di OUM, la "Stella d'Oriente" che si è valsa questo soprannome in virtù del suo crossover di suoni e culture.
E ancora mostre, laboratori e spettacoli. Tutte le proposte di #scalaDiffusa sono ad ingresso libero e gratuito. Potete seguire tutto "Giovanna d' Arco in città" seguendo il seguente link Facebook

2015_12_07 Teatro alla Scala informa sulla apertura della Stagione 2015-2016


Lunedì 7 dicembre 2015 ore 18.00
Teatro alla SCALA di Milano
Giuseppe Verdi
GIOVANNA D'ARCO
opera in un prologo e tre atti

su libretto di Temistocle Solera, tratto parzialmente dal dramma di Friedrich Schiller La Pulzella d'Orléans, rappresentato per la prima volta il 15 febbraio 1845 proprio al Teatro alla Scala.
Personaggi e interpreti:
Carlo VII, re di Francia (tenore)Francesco Meli
Giovanna, figlia di Giacomo (soprano) 
Anna Netrebko (7, 10, 13, 15, 18, 21, 23 dic.); 
Erika Grimaldi (2 gen.)
Giacomo, Pastore in Dom-Remi (baritono) Carlos Álvarez
Talbot, supremo comandante degli inglesi (basso) Dmitry Beloselskiy
Coro e Orchestra del Teatro alla Scala
Direttore Riccardo Chailly
Regia Moshe Leiser e Patrice Caurier
Scene Christian Fenouillat; Costumi Agostino Cavalca; Luci Christophe Forey; Video Etienne Guiol; Movimenti coreografici Leah Hausman
Durata spettacolo: 2 ore e 20 minuti incluso intervallo

Il 7 dicembre 2015 è alle porte e Milano si prepara a festeggiare insieme al Teatro alla Scala.
A inaugurare la Stagione 2015/2016 sarà  Giovanna d'Arco. Venuta alla luce alla Scala circa 170 anni fa, torna ora nella sala del Piermarini in una nuova produzione, con la regia di Moshe Leiser e Patrice Caurier. Dirige Riccardo Chailly, al suo primo 7 dicembre nelle vesti di Direttore Principale.

La Prima verrà trasmessa in diretta televisiva da Rai5, dal canale Arte (Francia, paesi europei di lingua francese e paesi oltreoceano di lingua francese), ZDF (Germania, Austria, Svizzera di lingua tedesca), Česká Televize (Repubblica Ceca) e da VGTRK (Russia), e in differita su NHK (Giappone). Verrà trasmessa in diretta radiofonica da Rai Radio3 e da numerose radio in Europa e nel mondo.

Verrà inoltre proiettata in diretta a Milano nell'Ottagono di Galleria Vittorio Emanuele, gratuitamente in numerosi teatri e auditorium di quartiere a Milano e fuori Milano, nelle case circondariali di San Vittore e Bollate e in numerose sale cinematografiche in Italia (01 Distribution), in Francia (Côté Diffusion), in Spagna (Castelao Pictures) e Germania (20th Century Fox), e in differita nella Repubblica di Corea (SD Korea), in Giappone (Sony Livespire), in U.S.A. (Abramorama) e Australia (Palace Entertainment).

Dopo il grande successo dell'anno scorso, replicato a fine ottobre con il Gala des Étoiles, torna la diretta streaming dal backstage sul nostro canale YouTube e sul nostro sito web: un'occasione unica per sbirciare dietro le quinte e scoprire tutti i segreti del Teatro. Seguila il 7 dicembre a partire dalle ore 17.30. Inoltre, come da cinque anni a questa parte, realizzeremo la diretta Twitter #PrimaScala sul nostro canale @teatroallascala, con immagini e video dello spettacolo e degli artisti.

Grande attesa anche per la nuova Stagione di Balletto 2015/2016, che verrà inaugurata il 19 dicembre 2015_12_19 con una nuova produzione di Cinderella: la straordinaria musica di Prokof'ev e l'universo fantastico della fiaba hanno stimolato l'estetica e la musicalità di Mauro Bigonzetti e la sua personale visione stilistica, per una creazione cucita addosso ai ballerini scaligeri. In scena la nostra étoile Roberto Bolle e Polina Semionova.
Anche in questa occasione saremo nel backstage, mostrando in diretta i ballerini che si riscaldano prima di entrare in scena e il lavoro dei tecnici.
Come di consueto, la Scala riserva agli UNDER30 le Anteprime dei due spettacoli di apertura di Stagione: Giovanna d'Arco il 4 dicembre e Cinderella il 17 dicembre.
E come ogni anno torna il tradizionale Concerto di Natale: il 22 dicembre 2015_12_22 Franz Welser-Möst dirigerà Coro e Orchestra del Teatro alla Scala per un programma che rende omaggio a Ludwig van Beethoven.
Ma la fine del 2015 riserva ancora una novità.
La Scala festeggia, infatti, il Nuovo Anno nella suggestiva cornice del Piermarini con il balletto Cinderella e il Cenone servito nel Foyer del Teatro Arturo Toscanini. Affrettati a prenotare il tuo posto!

2015_12_09 Pavia in festa per San Siro al Fraschini arriva il Don Pasquale


Mercoledì 09 Dicembre 2015_12_09 ore 20.30
Sabato 12 Dicembre 2015_12_12 ore 20.30
Teatro Fraschini - Pavia
OperaLombardia
Gaetano Donizetti
DON PASQUALE
Opera comica in tre atti
su libretto di Giovanni Ruffini
prima rappresentazione: Parigi, Théâtre des Italiens, 3 gennaio 1843
Personaggi e interpreti:
Don Pasquale (buffo) PAOLO BORDOGNA
Dottor Malatesta, medico e amico di don Pasquale (baritono) PABLO GARCIA RUIZ
Ernesto, nipote di Don Pasquale (tenore) PIETRO ADAINI
Norina, giovane vedova (soprano) MARIA MUDRYAK
Un Notaro (basso)
Coro di servi e camerieri
Maggiordomo (mimo)
modista(mimo)
parrucchiere (mimo)
Coro OperaLombardia
Orchestra I Pomeriggi Musicali di Milano
Direttore Christopher Franklin
Regia Andrea Cigni
Scene e costumi Lorenzo Cutùli
Light designer Fiammetta Baldiserri
Maestro del coro Diego Maccagnola
Coproduzione Teatri di OperaLombardia e Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi
Nuovo allestimento

Giovedì 03 Dicembre 2015_12_03 alle ore 18 
UN POMERIGGIO A TEATRO
Il ciclo di incontri di approfondimento per la Stagione d'Opera prosegue giovedì 3 dicembre, alle ore 18 presso il Foyer del Secondo Ordine del Teatro Fraschini, con la presentazione della quarta opera in Cartellone: DON PASQUALE. Relatore il Maestro Jacopo Brusa. Aneddoti, filmati e immagini per raccontare l'opera di Gaetano Donizetti, in attesa delle due recite pavesi che si terranno il 9 e il 12 dicembre. 
Ingresso libero

Capolavoro comico di Donizetti scritto per il Théâtre des Italiens di Parigi, racconta le vicende di un vecchio che vuole impedire al nipote di sposare l'amata diseredandolo, prendendo lui stesso per dispetto moglie, restando in fine gabbato. Atmosfera che preannuncia la sensibilità pre-romantica tra equivoci senza sosta, mentre la maggior parte dei personaggi ricalca i tipi fissi della commedia, con individuazione melodica e ritmica. La farsa, racchiusa in uno scrigno-casa ideata con eleganza da Andrea Cigni, ha conseguito un successo nei teatri francesi. Christopher Franklin, americano, ha studiato violino e direzione d'orchestra, si è specializzato all'Accademia Musicale Chigiana. Andrea Cigni, collaboratore stabile di OperaLombardia, laureato al Dams di Bologna e Direttore artistico del Festival Orizzonti di Chiusi, è docente presso l'Istituto Superiore di Studi Musicali "Claudio Monteverdi" di Cremona. http://www.teatrofraschini.it

martedì 3 novembre 2015

2015_10_26 Stagione Lirica di VoceAllOpera 2015/2016 al Teatro Nuovo di Milano


Stagione Lirica di VoceAllOpera 2015/2016
Teatro Nuovo di Milano
Piazza San Babila , 3 – MILANO (M1 San Babila)

Lunedì 26 Ottobre 2015_10_26 , ore 15:00
Gaetano Donizetti
"L'elisir d'amore"

Lunedì 21 Dicembre 2015_12_21 
G. Verdi
"Rigoletto"

Lunedì 18 Aprile 2016_04_18 
G. Puccini
"Madama Butterfly" 

Info: www.voceallopera.com/biglietteria - BIGLIETTERIA TEATRO - Tel Teatro:  02 7600 0086

Reduce dal successo del Dittico Poulenc-Janácek della Stagione 2015 della Fenice di Venezia, il regista Gianmaria Aliverta con la sua associazione VoceAllOpera, inaugura la sua stagione nel capoluogo lombardo con un nuovo allestimento di "Elisir d'amore" di G. Donizetti (sul testo di Felice Romani), in scena il 26 ottobre 2015 alle ore 15:00 presso il centralissimo Teatro Nuovo di Milano.
Le consuete audizioni, che l'associazione indice ogni anno per scovare i nuovi talenti protagonisti della Stagione 2015/2016, quest'anno sono state presiedute dal M° Fabio Luisi, direttore principale del Metropolitan Opera House di New York, direttore musicale generale dell'Opera di Zurigo e direttore musicale del Festival della Valle d'Itria di Martina Franca.
L'allestimento – moderno, innovativo e orgogliosamente "low cost" – è stato calato negli anni '80, quasi un tributo all'epoca in cui sono cresciuti i ragazzi di VoceAllOpera, condito da una rassegna di icone e protagonisti di quegli anni gloriosi. Da tempo la nostra società è alla ricerca ossessiva dalla bellezza estetica, della forma, della linea perdendo conseguentemente di vista i rapporti umani. La smania di trovare qualcuno attratto dal nostro corpo e dalle nostre sembianze fisiche ci ha portato a dare sempre minor importanza ai sentimenti puri. Partendo da questa considerazione Aliverta ha voluto ambientare il capolavoro di Donizetti in un tempio del fitness e del bodybuilding: una palestra. Adina, bella e vanitosa, è la naturale direttrice, mentre il povero Nemorino, di lei perdutamente innamorato, si occupa di mantenere pulita la palestra, tra la derisione degli altri sportivi. Questi ultimi, superficiali e creduloni, sono disposti a bere qualsiasi intruglio prometta loro una migliore prestanza fisica, anche l'elisir che promette di far sparire le maniglie dell'amore che acquisteranno dal furbo Dulcamara. Tra gli avventori della palestra non potrà mancare Belcore, un Sylvester Stallone nostrano che, con il fascino della "divisa", conquisterà le ginniche ragazze. 
Aliverta punterà tutto sulla giovanissima Barbara Massaro (21 anni) che interpreterà Adina, scoperta da VoceAllOpera e che nella scorsa Stagione dell'Associazione ha debuttato nei ruoli di Giannetta e Annina. Dal punto di vista musicale l'ensamble orchestrale si arricchisce di nuovi strumenti in formazione cameristica con parte adattata dal M° Damiano Cerutti. I costumi saranno il frutto della collaborazione tra G.Aliverta e Agostino Deledda, mentre assistente alla regia sarà Luisa Travaglini.

2015_11_20 RIGOLETTO in scena al Sociale di Mantova



Venerdì 20 Novembre 2015_11_20 ore 20:30
Teatro Sociale - Mantova
Giuseppe Verdi
RIGOLETTO
Personaggi e Interpreti
Duca di Mantova - Angelo Fiore
Rigoletto - Marzio Giossi
Gilda - Linda Campanella
Sparafucile - Tullio Silvio Falzoni
Maddalena - Silvia Pasini
Giovanna / Contessa di Ceprano - Piera Coppola
Il Conte di Monterone - Davide Ruberti
Marullo - Bruno Boni
Matteo Borsa - Angelo Goffredi
Conte di Ceprano - Luca Bauce
Paggio - Iris Composta
Un usciere di Corte - Coro
Cavalieri, dame, paggi, alabardieri - Coro
CORO LIRICO SAN FILIPPO NERI
GRUPPO STORICO "CITTÀ DI SABBIONETA"
ORCHESTRA SINFONICA DEI COLLI MORENICI
Direttore Musicale Riccardo León Boeretto
Regia Giampaolo Zennaro
Maestro del Coro Ubaldo Composta
Assistente alla Regia e Coreografie
Marina Genovesi
Costumista Elettra del Mistro
Costumi e Scenografie Mosuiké Drama Workshop
Si ringrazia per la collaborazione Zanini Arte di San Benedetto Po.

PREZZO DEI BIGLIETTI
PLATEA E PALCHI
Intero: €45,00   Ridotto: €40,00
LOGGIA E LOGGIONE
Intero: €36,00   Ridotto: €30,00
I biglietti ridotti sono riservati ai membri delle associazioni convenzionate con il Teatro Sociale di Mantova già in possesso del codice, over 70 e under 18.
RITIRO BIGLIETTI ACQUISTATI ON LINE (PLATEA, LOGGIA E LOGGIONE)
I biglietti acquistati online possono essere ritirati in qualunque momento presso la Biglietteria del Teatro negli orari di apertura, presentando la ricevuta inviata dal sistema. È possibile effettuare il ritiro anche la sera stessa dello spettacolo.
PRENOTAZIONE PALCHI
È possibile effettuare la prenotazione di un palco telefonando al numero 0376 197 4836 negli orari di apertura del botteghino del Teatro o recandosi in Biglietteria. I biglietti per i palchi prenotati dovranno essere ritirati e acquistati tassativamente presso la biglietteria del Teatro mercoledì 18 Novembre 2015 dalle 17.00 alle 19.00. Il palco prenotato verrà assegnato tra i palchi liberi e in base all'ordine di prenotazione.
INFO
Biglietteria: p.zza Cavallotti 14/A - Mantova
Orari: martedì e giovedi 10.30-12.30, mercoledì e venerdì 17.00-19.00 e un'ora prima dell'inizio di ogni spettacolo.
Si accettano pagamenti con carta di credito, bancomat e contanti.
Disabile + accompagnatore: 1 intero + 1 gratuito dietro presentazione di documentazione.
Telefono: 0376 197 4836 Email Biglietteria

lunedì 26 ottobre 2015

2015_11_08 Requiem per i Caduti della Grande Guerra a Nerviano


Domenica 8 novembre 2015 ore 21.00
Chiesa Parrocchiale Santo Stefano, Nerviano (MI)
Per celebrare la memoria dei caduti a cento anni dalla Ia Guerra Mondiale
Wolfgans Amadeus Mozart
REQUIEM in Re minore Kv626
Olga Angelillo, soprano
Donatella Coletti, contralto
Antonio Murgo, tenore
Fabrizio Scrivanti, basso
Coro e Orchestra MusiCuMozart
Direttore concertante
CARLO ROMAN
Ingresso libero